Domiciliarità e Cure Intermedie

Lunedì 21 Marzo 2022

È online la 6° sezione de “Il Libro Azzurro per la riforma delle Cure Primarie in Italia, indirizzata all’argomento Domiciliarità e Cure Intermedie“:

  1. L’espansione delle Cure Intermedie
  2. L’alta densità di cura generalista
  3. Capacitare le risorse informali dell’assistenza domiciliare
  4. Equipe multidisciplinari per la multidimensionalità del bisogno domiciliare
  5. Curare le dimensioni organizzative della domiciliarità

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Governance e coordinamento: politiche adattive ed educazione permanente

Lunedì, 3 gennaio 2022

Iniziamo il 2022 (nuovamente BUON ANNO!) con il terzo approfondimento de “Il Libro Azzurro per la riforma delle Cure Primarie in Italia, dedicato alla sezione  “Governance e coordinamento: politiche adattive ed educazione permanente” che sviluppa le proposte:


Governance e coordinamento – politiche adattive ed educazione permanente: perché?

“La riorganizzazione dei servizi territoriali in ottica di PHC necessita di una profonda ristrutturazione delle strategie e metodologie di pianificazione, gestione, valutazione, qualificazione delle reti assistenziali, attraverso un approccio integrato, centrato sulla salute, multisettoriale e legato alle risorse presenti in ogni territorio.

Affinché le politiche e gli interventi sanitari siano in grado di adattarsi alle caratteristiche uniche di ogni territorio, alla sua epidemiologia, alle risorse disponibili sia in termini quantitativi sia di competenze professionali, la pianificazione e gestione delle reti assistenziali territoriali deve basarsi su analisi integrate, partecipative e di lungo periodo, capaci di promuovere risposte organizzative diversificate. Pertanto la gestione deve essere decentralizzata e accompagnata da una valorizzazione delle reti assistenziali territoriali già esistenti e dalla istituzione di un coordinamento intersettoriale e partecipativo.

Attraverso il quadro teorico metodologico e tecnico dell’educazione permanente (Gomes, 2016Miccas, 2014) si creano le condizioni locali e le competenze per la gestione decentrata e si permette la realizzazione di politiche adattive (Swanson, 2010) in grado di rispondere alla complessità del nuovo sistema.”

Governance e coordinamento – politiche adattive ed educazione permanente: criticità attuali

“Attualmente il SSN è centralizzato nel livello regionale con un peso variabile in ogni Regione della gestione Aziendale, con una disomogenea decentralizzazione della pianificazione a livello distrettuale e ancora meno presente decentralizzazione sulla prima linea dei servizi.

La rete assistenziale è costituita a partire da presupposti quasi esclusivamente biomedici e sbilanciata sulla professione medica.

Manca una cultura delle co-gestione partecipativa e le competenze necessarie alla costituzione di reti sanitarie multi-settoriali e partecipative in cui le decisioni passano per la costruzione di consenso. Allo stesso tempo sono scarsamente diffuse attività di ricerca e formazione relative alle metodologie di apprendimento in contesto, che consentano di sostenere l’analisi delle pratiche assistenziali locali e la formulazione delle conoscenze necessarie a sviluppare la territorializzazione dell’assistenza e della gestione.

Nell’attuale architettura dei servizi sono scarsi i luoghi istituzionali ed i percorsi assistenziali che consentono la co-gestione dei servizi in un’ottica decentrata multi-servizio e multi-settoriale.”

L’inclusione attiva e consapevole della persona con malattia rara nel complesso sistema socio-assistenziale

Martedì 14 Dicembre 2021

E’ pubblicato online il 27° capitolo del Manuale per operatori “Educare alla salute e all’assistenza” redatto da Agata Polizzi, Antonella Sanseverino, Amalia Egle Gentile, Domenica Taruscio del Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità.

Indice

Indagine Master IFeC 2021 – I risultati

Book Cover: Indagine Master IFeC 2021 - I risultati

Il 10 novembre 2021 si è conclusa l'indagine online riguardo all'effettivo utilizzo e/o alla percezione di utilità del documento INFERMIERISTICA DI FAMIGLIA E DI COMUNITÀ: LINEE DI INDIRIZZO DELLA RETE DEI MASTER DELLE UNIVERSITÀ ITALIANE PER LA FORMAZIONE DELL’IFeCfrutto del percorso di collaborazione della Rete dei Master IFeC.

L'adesione all'iniziativa, promossa in collaborazione con AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), da parte di numerose università italiane ha permesso di raccogliere dati essenziali per migliorare e perfezionare il percorso formativo dell'IFeC.

I RISULTATI

CAPITOLO 1. Quali università hanno partecipato?

Sono undici gli atenei universitari italiani che hanno aderito dal questionario online riguardo l'effettivo utilizzo e l'utilità del documento INFERMIERISTICA DI FAMIGLIA E DI COMUNITÀ: LINEE DI INDIRIZZO DELLA RETE DEI MASTER DELLE UNIVERSITÀ ITALIANE PER LA FORMAZIONE DELL’IFeC, elaborato dalla Rete dei Master IFeC:

  1. Università Cattolica del Sacro Cuore - sede di Brescia
  2. Università di Verona
  3. Università di Firenze
  4. Università degli Studi del Molise
  5. Università Piemonte Orientale
  6. Università di Novara
  7. Università di Torino - sede di Orbassano
  8. Università degli Studi di Milano
  9. Università degli studi di Verona - sede distaccata di Vicenza
  10. Università di Parma
  11. Sapienza Università di Roma

Più della metà delle università partecipanti al Progetto Rete dei Master  IFeC hanno preso parte all’indagine online.

CAPITOLO 2. Negli anni accademici passati, quante edizioni di Master sono state realizzate e quanti gli studenti che hanno partecipato?

Dall'analisi dei dati ottenuti, si evince che:

  • il 73% delle università ha attivato almeno un’edizione di Master IFeC (n.8 atenei);
  • il 27% delle università non ha mai attivato un’edizione di Master IFeC (n.3 atenei);
  • il 45% delle università ha un’esperienza pluriennale di attivazione del Master (n.5 atenei);
  • in media, sono 25 gli studenti che hanno partecipato e concluso il percorso di studi per ogni anno accademico.

CAPITOLO 3. È stato attivato il Master nel corrente anno accademico? Se NO, perché?

Si può affermare che il Master è stato attivato dal 73% degli atenei per l’anno accademico in corso (n.8 atenei).

Le università che, invece, non hanno attivato il percorso di studi hanno riportato le seguenti motivazioni:

  • il Master verrà attivato in breve tempo;
  • il Master viene percepito come poco spendibile in relazione alle politiche sanitarie, nonostante sia priorità assoluta l'acquisizione di tali competenze per l'esercizio della professione infermieristica nell'ambito della comunità e della famiglia;
  • a causa di altre priorità di fabbisogno di competenze avanzate/specialistiche.

CAPITOLO 4. Caratteristiche del Master nel corrente anno accademico: a) denominazione, b) n° partecipanti, c) data di fine, d) riconoscimento di altri corsi regionali tramite CFU)

a) Il 62% delle università ha nominato il percorso di studi "Master in Infermieristica di Famiglia e Comunità" (n.5 atenei), mentre le restanti hanno utilizzato denominazioni eterogenee.

b) Dai dati raccolti, si evince che mediamente il numero massimo di partecipanti al Master sia pari a n.32 studenti, e che solo la metà di quelli ammissibili abbia effettivamente iniziato percorso di studi nel corrente anno accademico.

c) La data di fine Master è prevista in annualità differenti nelle varie università. Il percorso di studi termina:

  • nel 2021 per n.1 ateneo;
  • nel 2022 per n.4 atenei;
  • nel 2023 per n.3 atenei.

d) Solo il 25% delle università ha riconosciuto tramite CFU eventuali percorsi regionali già frequentati dagli studenti del Master (n.2 atenei).

CAPITOLO 5. "Linee di indirizzo della Rete dei Master delle Università Italiane per la formazione dell'IFeC":sono state utili e perché? Ulteriori modifiche?

Dal riscontro dei dati raccolti, ben l’81% delle università ha dichiarato l’effettivo utilizzo e utilità di tale documento, in quanto:

  • rende omogenea la formazione su scala nazionale e la orienta a modelli innovativi;
  • ha permesso di fare riflessioni e ristrutturare in parte il programma;
  • offre un importante orientamento riguardo il piano di studi e il tirocinio;
  • è un documento di consenso elaborato da formatori esperti e fornisce una valida matrice progettuale a cui fare riferimento per la progettazione del Master;
  • ha orientato nella definizione degli obiettivi formativi, nella denominazione degli insegnamenti e nella messa a fuoco dei contenuti core.

Soltanto il 25% degli atenei (n.2 università) ha espresso infruttuosità rispetto alle Linee di Indirizzo, poiché l'elaborato:

  • offre poca chiarezza nei contenuti, a causa del percorso di formazione triennale ancora basato su competenze tecnicistiche, a discapito di quelle scientifiche;
  • è stato pubblicato quando l'ordinamento didattico era già stato approvato dall'Ateneo, in quanto i Master vengono avallati a maggio dell'anno precedente.

Infine, per la revisione futura del documento Linee di Indirizzo della Rete dei Master IFeC, si suggerisce:

  • la promozione di comportamenti funzionali di salute;
  • l’introduzione del contributo delle scienze psicosociali applicate alla professione infermieristica, soprattutto nell’ambito della cronicità.
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Salute per tutti: miti, speranze e certezze della Primary Health Care

Book Cover: Salute per tutti: miti, speranze e certezze della Primary Health Care

Pubblicazione a stampa e online:

  • A cura di Antonio Bonaldi, Stefano Celotto, Paolo Lauriola, Alessandro Mereu
  • Edito nel Novembre 2021 da Cultura e Salute Editore Perugia

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