Termine del Glossario per l’Assistenza Primaria proposto dal gruppo di lavoro “Primary Health Care” della Consulta Specializzandi SItI
- Definizione
- Tematiche correlate
- Tipologia delle prestazioni sociosanitarie
- Riferimenti bibliografici e normativi
- Spazio discussione
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Definizione
Tentando di dare una definizione il più possibile completa, si può immaginare l’integrazione sociosanitaria come “il coordinamento tra interventi di natura sanitaria e sanitario-assistenziale con interventi di natura sociale, a fronte di bisogni di salute molteplici e complessi, sulla base di progetti assistenziali personalizzati.”
L’integrazione socio-sanitaria è una modalità di erogazione delle prestazioni che l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale ha previsto sin dall’inizio come strumento per promuovere nei cittadini migliori condizioni di salute: una concezione della qualità della vita che contempla sia aspetti sanitari, sia assistenziali, sia psicologici, relazionali e sociali.
La spesa sanitaria è il capitolo che maggiormente pesa sui bilanci regionali, mentre la spesa sociale costituisce il cuore dei costi che i Comuni sostengono per i servizi alle persone: l’integrazione socio-sanitaria, dunque, mettendo in un rapporto sinergico il comparto sanitario con quello sociale, rappresenta la sfida-opportunità che le amministrazioni locali devono raccogliere e sulla quale si gioca la valutazione del loro rendimento istituzionale.
L’art. 3 septies, co. 1 del D.lgs. n. 229/1999 definisce le prestazioni sociosanitarie “tutte le attività atte a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di garantire, anche nel lungo periodo, la continuità tra azioni di cura e quelle di riabilitazione”.
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Tematiche correlate
- handicap – disabilità
- anziani non autosufficienti
- patologie cronico-degenerative
- patologie psichiatriche
- dipendenze da droga, alcool e farmaci
- patologie per infezioni da HIV
- patologie in fase terminale
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Tipologia delle prestazioni sociosanitarie
- prestazioni sanitarie a rilevanza sociale: sono tutte le attività, finalizzate alla promozione della salute, alla prevenzione, all’individuazione, alla rimozione e al contenimento degli esiti degenerativi e invalidanti di patologie congenite e acquisite. Esse sono di competenza delle Aziende sanitarie e a carico delle stesse, inserite in progetti personalizzati di durata medio-lunga erogate in regime ambulatoriale, domiciliare, o in strutture residenziali o semiresidenziali;
- prestazioni sociali a rilevanza sanitaria sono tutte le attività del sistema sociale, che hanno l’obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno con problemi di disabilità o di emarginazione condizionanti lo stato di salute. Tali attività, di competenza dei Comuni, sono inserite in progetti personalizzati di durata non limitata, sono erogate nelle fasi estensive e di lungo-assistenza e sono prestate con partecipazione alla spesa, da parte dei cittadini, stabilita dai Comuni stessi;
- prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria rientrano nei Livelli Essenziali Assistenza (LEA) e sono poste a carico del Fondo sanitario nazionale. Esse sono caratterizzate “dalla inscindibilità del concorso di più apporti professionali sanitari e sociali nell’ambito del processo personalizzato di assistenza, dalla indivisibilità dell’impatto congiunto degli interventi sanitari e sociali sui risultati dell’assistenza e dalla preminenza dei fattori produttivi sanitari impegnati nell’assistenza”.
Tali prestazioni sono definite tenendo conto dei seguenti criteri: la natura del bisogno, la complessità e l’intensità dell’intervento assistenziale, nonché la sua durata.
L’intensità assistenziale evolve durante le diverse fasi temporali che caratterizzano il progetto personalizzato, così definite: la fase intensiva, caratterizzata da un forte impegno assistenziale, di elevata complessità e di durata breve e definita, con modalità operative residenziali, semiresidenziali, ambulatoriali e domiciliari; la fase estensiva, caratterizzata da una minore intensità terapeutica, tale comunque da richiedere una presa in carico specifica, a fronte di un programma assistenziale di medio o prolungato periodo definito; la fase di lungoassistenza, finalizzata a mantenere l’autonomia funzionale possibile e a rallentare il suo deterioramento, nonché a favorire la partecipazione alla vita sociale, anche attraverso percorsi educativi. La complessità dell’intervento è determinata con riferimento alla composizione dei fattori produttivi impiegati (professionali e di altra natura), e alla loro articolazione nel progetto personalizzato.
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Riferimenti bibliografici e normativi
- fimmg.org/index.php?action=pages&m=view&p=1129
- Decreto legislativo 229/99 (modifiche ed integrazioni del D.lgs. 502/92)
- Atto di indirizzo e coordinamento approvato con DPCM 14 febbraio 2001
- DPCM 29 novembre 2001 all’allegato 1 c): Lea sociosanitari