Tra i 21 obiettivi perseguiti dal documento “Health 21” per il XXI secolo, vi è quello che i professionisti della sanità acquisiscano competenze adeguate a promuovere la salute della collettività. In particolare, l’infermiere di famiglia e di comunità è la nuova figura idonea a rispondere a questa sfida.
Il Position Paper sull’Infermiere di Famiglia e di Comunità (Clicca qui per accedere alla scheda informativa), redatto dal gruppo di lavoro composto da docenti delle due Università del Piemonte (UNITO e UPO) e dal Direttivo dell’Associazione Infermieri di Famiglia e di Comunità (AIFeC), definisce il ruolo e la formazione dell’infermiere di famiglia e di comunità (IFeC).
Chi è l’IFeC? L’infermiere di famiglia e comunità promuove un modello assistenziale proattivo e partecipativo, attraverso il coinvolgimento e l’empowerment della persona e della sua rete famigliare. Collabora con gli attori delle Cure Primarie, delle Cure Intermedie e della Residenzialità Sociosanitaria, con i Medici di Medicina Generale (MMG) e i Pediatri di Libera Scelta (PLS), per la tutela della salute dei cittadini in tutte le fasi della vita.
Avremo modo di approfondire la tematica e confrontarci anche durante il convegno promosso da APRIRE il prossimo 31 Marzo, confidando che le restrizioni per COVID-19 siano a quella data rientrate.
Cogliamo invece l’occasione per segnalare che, purtroppo, l’evento “Multiprofessionalità e Primary Health Care – immaginare il futuro – Workshop sulle Cure Primarie “Comprehensive”, annunciato per i giorni 11–13 Marzo prossimi a Firenze, è stato rinviato in data da definire.