MA LEI DOVE DORME? 24 ore accanto all’anziano affetto da demenza

Book Cover: MA LEI DOVE DORME? 24 ore accanto all'anziano affetto da demenza

Una guida pratica dedicata alle famiglie per supportarle nelle difficili fasi della vita quotidiana accanto al proprio caro affetto da demenza. Suggerimenti e consigli per affrontare meglio la vita di tutti i giorni e per arrivare più consapevoli al momento della scelta dei servizi.

Obiettivo

Un libro nato per

  • aiutare i caregiver che sentono la necessità di saperne di più su come entrare in relazione col proprio caro affetto da demenza
  • fornire aiuto, anche pratico, su come affrontare le principali problematiche legate alla vita quotidiana (riposo notturno, igiene, pasti)
  • gestire il dolore della consapevolezza che la persona talvolta mantiene, ma anche dell’apatia e delle perdite di memoria
  • affrontare la delicata scelta di rivolgersi ai servizi (come e quando prendere la decisione, senza bugie e nascondimenti)

A cura di

  • Prefazione di Silvana Botassis, medico e presidente dell’Associazione «Al Confine Onlus» di Milano
  • AUTORI:
    • Cinzia Siviero, Fisioterapista, master metodo Validation®, formatrice Validation® certificata, responsabile di AGAPE AVO;
    • Rita D'Alfonso, Psicologa, psicoterapeuta a indirizzo cognitivo comportamentale e consulente presso la Casa Famiglia San Giuseppe di Vimercate. Membro del Direttivo della SIPP, formatrice
  • Casa Editrice Dapero

INDICE:

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CdC in Lombardia: indagine del Mario Negri 2024

Book Cover: CdC in Lombardia: indagine del Mario Negri 2024
Analisi dei modelli organizzativi delle Case della Comunità in Lombardia - seconda fase dell'indagine:
  • promossa dal Dipartimento di Politiche per la Salute dell’Istituto Mario Negri
  • curata da Alessandro Nobili, Angelo Barbato e Giuseppe Remuzzi a nome del Gruppo di Lavoro Progetto Case della Comunità Lombardia*
  • pubblicata su Welforum.it e  Lombardia Sociale.it in data 8 ottobre 2024.

Articolazione dell'indagine - fase 2024:

  • Distribuzione nelle ASST e bacino di utenza delle Case della Comunità previste in Lombardia
  • Principali indicatori organizzativi delle Case della Comunità Hub e Spoke
  • Principali risultati
  • Prospettive e Proposte operative

Accedi a:

*Gruppo di Lavoro Progetto Case della Comunità Lombardia:

Germana Agnetti, Fausto Banzi, Natale Battevi, Luca Bertagna, Alberto Bertolini, Paola Bovolato, Luigi Bracchitta, Rita Caldarelli, Marco Contessa, Annette Corraro, Simone Cosmai, Martina Doneda, Simone Finazzi, Alessia Galbussera, Valentina Gritti, Daniele Grossi, Ettore Lanzarone, Fulvio Lonati, Ambrogio Manenti, Daniela Mantovanelli, Claudia Medda, Concetta Monguzzi, Igor Monti, Antonio Muscolino, Celestino Panizza, Rosanna Poggio, Tommaso Rossi, Mario Todeschini, Cinzia Zaninoni, Barbara Zapparoli, Stefania Zazzi.

Umanizzazione delle cure ed equipe multiprofessionali

Book Cover: Umanizzazione delle cure ed equipe multiprofessionali

Convegno "Umanizzazione delle cure ed equipe multiprofessionali: aspetti cruciali per un’assistenza sanitaria di alta qualità centrata sulla persona":

  • Sabato 16 Novembre 2024, Aula Magna dell'Università degli Studi di Brescia, viale Europa 11
  • Rivolto a studenti ed operatori sanitari, aperto alla cittadinanza
  • Promosso dall’Dall'Altra Parte – Medici, Infermieri, Operatori e Pazienti Insieme e da APRIRE in collaborazione con l'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Brescia e dell'Università degli Studi di Brescia.

Locandina del convegno: Clicca qui

Video dell'intero convegno: Clicca qui

Gli interventi: video e presentazioni

Perché un convegno sulla Umanizzazione delle Cure, rivolto ad operatori della salute, studenti cittadini malati e cittadini sani, insieme?

  • GIANFRANCO MASSARELLI (video), FRANCESCO CASTELLI (video), OTTAVIO DI STEFANO (videoe GERMANO BETTONCELLI (video)

Lectio Magistralis - Umanizzare le cure? No grazie. Piuttosto cerchiamo di fare il medico come si deve

Intervista in diretta alle professioni: Tutte le professioni della salute sono chiamate ad umanizzare le cure nei propri ambiti? E se sì: ciascuna per conto proprio o in collaborazione?

  • ANNA DELLA MORETTA intervista (video): ROBERTO RICCI, Ordine Professioni Infermieristiche (video) - GIANLUIGI SACELLA, Ordine Fisioterapisti (video) - LUIGI PERONI, Ordine Tecnici e Professioni sanitarie (video -presentazione) - ANTONELLA NOVAGLIO, Ordine Professioni Ostetriche (video) - ELISABETTA DOMENIGHINI, MMG (video) - ROBERTO GORLA, Medico specialista (video) - FRANCESCO RASTRELLI, Ordine Farmacisti (video -presentazione).

Esperienze: Umanizzare le cure è possibile - Bando “AIEA.2 - Accogli e ascolta, Informa e spiega, Educa e stai vicino, Accompagna nelle cure” per l’anno 2024

Tecnologia e umanizzazione: incontro o perdita di valori?

  • Il fascino delle nuove terapie e la relazione con il paziente - ALFREDO BERRUTI (video -presentazione)
  • Importanza del contesto di vita del paziente cronico - FRANCESCO LANZAROTTO (video -presentazione)
  • Chirurgia robotica: medicina lontano dal paziente - NAZARENO SUARDI (video - presentazione)
  • Comunicazione e informatizzazione tra Medico e assistito - DARIO PALINI (video - presentazione)
Informazioni preliminari

Per seguire il convegno online: Clicca qui

Ingresso: libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

Crediti ECM: Concessi n. 2,8 crediti formativi ECM a 200 partecipanti (medici chirurghi di tutte le discipline, farmacisti e infermieri) partecipando solo in presenza. Partecipazione gratuita. Iscrizione obbligatoria con SPID o CIE sul sito www.ordinemedici.brescia.it (sezione FORMAZIONE - Eventi dell’Ordine) fino al raggiungimento dei posti a disposizione.

Monografia PHC sulla rivista Sistema Salute – Capitolo 6, Volume II

Book Cover: Monografia PHC sulla rivista Sistema Salute – Capitolo 6, Volume II

È accessibile online il capitolo:

Premessa: l’Engagement, nella sua accezione di consapevolezza e autodeterminazione nei percorsi di cura, rappresenta un tema molto dibattuto. Il contributo consapevole della persona/paziente risulta fondamentale perché il tutto si esprime nella relazione e i diversi protagonisti devono essere tutti ingaggiati allo stesso modo.

Obiettivo: il contributo vorrebbe provare ad aprire spazi di riflessione dal punto di vista diverso della Comunità, intesa come soggetto da ingaggiare e come risorsa che favorisce l’ingaggio delle persone, proponendo alcune riflessioni sui significati possibili dei termini “Engagement”, “Comunità” e “Salute”, così da aprire spazi per ulteriori approfondimenti e scelte organizzative.

Metodi: l’elaborato si è sviluppato intorno a testi di filosofi e sociologi di spicco, oltre al parere dell’esperto Dott. Franco Prandi, sociologo un tempo impegnato nell’organizzazione dei servizi alla persona nell’Azienda sanitaria di Reggio Emilia e attualmente socio, co-fondatore e promotore dell’associazione Prima la Comunità.

Risultati: l’individuo, insieme a tutta la Comunità, non è la destinataria della decisione ma è la protagonista. In questa idea di complessità siamo sollecitati come professionisti/persone ad essere promotori di reciprocità per attivare e valorizzare risorse.

Conclusioni:  la nostra Salute è nelle nostre mani e ci interpella direttamente come singoli e come Comunità. La Casa della Comunità diventa, dunque, una scommessa in grado di rappresentare il luogo di incontro della vita della Comunità e dell’insieme simbolico delle risorse in campo (sistema di Welfare) per il benessere.

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Il WHODAS 2.0: un nuovo strumento per valutare la disabilità

Book Cover: Il WHODAS 2.0: un nuovo strumento per valutare la disabilità

Attualmente in Italia vengono impiegate cinque diverse valutazioni nazionali dello stato di disabilità (invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità per il sostegno all’occupazione), che esaminano diverse dimensioni della disabilità per determinare le percentuali di invalidità civile, ma che non considerano l'ambiente in cui le persone vivono e la loro capacità di funzionamento.

Nasce quindi il WHODAS 2.0, il nuovo strumento valutativo previsto dal D. Lgs. 62/2024, sviluppato dall'OMS per misurare la salute e la disabilità in modo standardizzato e transculturale, costruito partendo dall’ICF.

Che cos'è WHODAS 2.0?

  • L’acronimo WHODAS sta per “WHO Disability Assessment Schedule”, si tratta di un questionario di valutazione basato sulla Classificazione Internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute (ICF) che misura la salute e la condizione di disabilità
  • Può essere utilizzato in persone affette da qualunque tipo di malattia, inclusi i disturbi fisici, mentali e da uso di sostanze
  • Non è utilizzabile per valutare la disabilità dei minori di età
  • È uno strumento di misura generico: può essere utilizzato per descrivere lo stato di salute in soggetti malati e in soggetti sani
  • Facilita la progettazione di interventi sanitari e di quelli correlati alla salute e permette di monitorarne l’impatto

I domini del WHODAS 2.0 

WHODAS 2.0 rileva il livello di funzionamento in sei domini e, per ognuno, fornisce un profilo e una misura sintetica del funzionamento e della disabilità affidabili e applicabili in diversi contesti culturali e in tutte le popolazioni adulte:

Perché nasce WHODAS 2.0?

Le persone con disabilità in Italia si trovano di fronte a:

  • un panorama giuridico frammentato
  • un sistema in cui è complicato orientarsi, con collegamenti poco chiari o mancanti tra i diversi tipi di valutazione
  • una pratica di valutazione dello stato di disabilità che guarda all’individuo da una prospettiva medica ristretta
  • lo strumento ICF di per sè non risulta pratico per misurare e valutare la disabilità nella pratica quotidiana

Le diverse modalità di valutazione della disabilità dovrebbero essere sostituite con un’unica valutazione capace di fotografare la capacità di una persona di svolgere le attività della vita e di partecipare alla vita sociale.

Le diverse versioni di WHODAS 2.0

Esistono 3 versioni, diverse per lunghezza e modalità di somministrazione:

  1. Versione a  36 item: è la più dettagliata e dura 20 min, somministrabile da un intervistatore, o autocompilate o da un conoscente
  2. Versione a 12 item: per valutazioni veloci o indagini sugli esiti di salute, con durata di 5 minuti somministrabile da un intervistatore, o autocompilate o da un conoscente
  3. Versione a 12+24 item: test semplice e adattivo, somministrabile solo tramite intervista o in modo computerizzato

I limiti di WHODAS 2.0 e invalidità civile

  • Allo stato attuale il WHODAS 2.0 non è ancora uno strumento di valutazione nazionale
  • È stato recentemente sperimentato in quattro regioni italiane – Campania, Lombardia, Sardegna e Provincia Autonoma di Trento – per testare l'applicabilità nell'attuale valutazione dell'invalidità civile
  • Non ci sono ancora degli studi pubblicati, applicabili a una popolazione con condizioni di salute diverse, per classificare la gravità della loro disabilità utilizzando i punteggi WHODAS 2.0
  • ci sono differenze fra i punteggi di funzionamento WHODAS e i livelli di invalidità civile attribuiti alle medesime persone,
    dimostrando che la valutazione medica da sola non differenzia bene i diversi livelli di disabilità

Come includere il funzionamento nella valutazione dell'invalidità civile?

È doveroso precisare che le informazioni mediche, sebbene non sufficienti da sole, rimarranno importanti per la valutazione della disabilità.

Quindi, il nodo cruciale è costituito dal come includere al meglio le informazioni sul funzionamento acquisite dal WHODAS 2.0 nel sistema di valutazione della condizione di disabilità in Italia.

Il percorso migliore è la segnalazione (flagging): quando un individuo ha un punteggio WHODAS superiore o inferiore a un certo valore di soglia, significa verosimilmente che il punteggio medico da solo non rileva adeguatamente l'esperienza di disabilità, con conseguente necessità di una valutazione di secondo livello.

Il processo di valutazione

  1. Il Decreto Legislativo 62/2024 ha stabilito che il procedimento di valutazione è avviato su richiesta dell’interessato o tutore
  2. La valutazione viene effettuata in un’unica visita collegiale, nel corso della quale viene sottoposto il questionario WHODAS
  3. La determinazione delle modalità relative alla sottoposizione e alla compilazione del questionario è demandata all’INPS.
  4. L’attestazione dell’esito della valutazione di base è costituita da un certificato che viene inserito nel Fascicolo sanitario elettronico del soggetto. Nel certificato sono individuate anche le necessità e le intensità dei sostegni.

Conclusioni

L'accertamento della disabilità è un passaggio fondamentale nel sistema di protezione sociale perché regola l'accesso a tutte le prestazioni ed i supporti per la disabilità.

L’adozione del WHODAS 2.0 prevista nel Decreto Legislativo 62/2024 non è sufficiente per poter disporre di un nuovo strumento di valutazione nazionale della disabilità.

Il sistema di valutazione della disabilità basato sul funzionamento tramite WHODAS 2.0 e l’attuale sistema di valutazione medica dell’invalidità civile non sono alternativi, ma complementari. La loro integrazione contribuirà a:

  • una migliore identificazione del gruppo di persone che necessitano di assistenza
  • un migliore orientamento delle prestazioni e dei servizi
  • un migliore collegamento con le valutazioni dei bisogni regionali e locali.

Clicca qui per accedere all'articolo completo, pubblicato su I luoghi della cura online n.2/2024, a cura di Franco Pesaresi

www.luoghicura.it