Connettere e coalizzare le risorse per rilanciare il SSN

Book Cover: Connettere e coalizzare le risorse per rilanciare il SSN

Percorso collaborativo

promosso dalla Alleanza per la Riforma delle Cure Primarie in Italia da luglio 2024 con l’obiettivo di:

  • connettere e coalizzare le risorse interessate e disponibili ad impegnarsi per la difesa, ripensamento e rilancio del SSN
  • giungere a proposte unitarie e condivise, da porre ai decisori politici, con la forza che queste acquisirebbero dall’unità delle tante voci.

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Per comunicazioni e per aderire all'iniziativa invia una e-mail a: rilanciare.il.ssn@gmail.com

 

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Proposta di percorso collaborativo "Connettere e coalizzare le risorse per rilanciare il SSN"

 - Luglio 2024 -

 Il SSN è a rischio di collasso

Da sempre presidio di giustizia sociale e garanzia per la salute di tutti i cittadini, il SSN è oggi “gravemente ammalato” e vive una situazione di profonda crisi che sta mettendo in discussione i principi fondamentali di universalità, di uguaglianza, di equità e di gratuità.

Da molti anni il finanziamento del SSN è largamente insufficiente per affrontare i bisogni di salute di una popolazione che invecchia e per sostenere i costi crescenti della moderna medicina; sono state bloccate per anni le assunzioni, è stato drasticamente ridotto il numero dei posti letto ospedalieri in assenza di investimenti sulle Cure Primarie e sui servizi territoriali; l’errata programmazione del fabbisogno di medici, di infermieri e di altri professionisti della salute, il basso livello della loro remunerazione ed il progressivo svilimento del loro valore sociale hanno portato all’attuale grave carenza di personale nel SSN.

I problemi sono sotto gli occhi di tutti:
  • Liste d’attesa sempre più lunghe anche per accedere a servizi essenziali ed urgenti;
  • Carenza di medici di famiglia e di infermieri;
  • Conseguente obbligato ricorso di una fetta sempre maggiore della popolazione a prestazioni a pagamento;
  • Progressiva espansione della sanità privata, co-finanziata dalla fiscalità generale ma in concorrenza e a danno della sanità pubblica;
  • Rinuncia alle cure di moltissimi cittadini che non sono più in grado di sostenerne i costi;
  • Carenza di servizi per la salute mentale, di consultori familiari, di supporti per giovani e adolescenti sia per aspetti sanitari che per situazioni di disagio;
  • Carenza e inadeguatezza dei servizi di assistenza domiciliare.
Tante voci stanno denunciando la criticità della situazione e stanno facendo proposte

Numerose realtà si sono fatte sentire: gruppi di operatori, ricercatori, scienziati, cittadini; società scientifiche; ordini professionali; organizzazioni sindacali; associazioni di malati e cittadini; giornalisti; persino la Corte dei Conti.

Ma sono voci che si mobilitano in maniera separata, facendo spesso prevalere le rispettive identità a discapito di un’azione comune. Ne consegue la scarsa capacità di incidere sui processi, di condizionare le scelte politiche e di invertire il declino del SSN.

Sarebbe necessario ed urgente unire queste voci e realtà

Al di là dell’apparente diversità di queste voci, alcuni contenuti sono convergenti: sarebbe necessario individuare gli elementi comuni ed avviare un percorso che porti ad un plafond di base di proposte condivise da tutte le componenti.

La difesa e la riorganizzazione per un moderno SSN accomuna tutti: si rende pertanto opportuno avviare un percorso per “connettere e coalizzare” le diverse realtà.

La proposta

Sulla base di queste premesse, l’Alleanza per la Riforma delle Cure Primarie in Italia, organizzazione senza conflitti di interesse, non di categoria, non finanziata, trasversale alle singole componenti e alla quale aderiscono 19 organizzazioni, propone di avviare un percorso collaborativo con l’obiettivo di connettere e coalizzare le risorse interessate e disponibili ad impegnarsi per la difesa, ripensamento e rilancio del SSN e giungere a proposte unitarie e condivise, da porre ai decisori politici, con la forza che queste acquisirebbero dall’unità delle tante voci.

Il percorso

Proponiamo di attivare un percorso collaborativo per contattare e coinvolgere tutte le organizzazioni professionali-scientifiche-sociali-sindacali-associative interessate e disponibili ad impegnarsi per la difesa e il rilancio del SSN.

A ciascuna organizzazione coinvolta si chiederà di partecipare collaborativamente alla individuazione condivisa delle proposte per rilanciare il SSN attraverso:

  • Un convegno pubblico dei referenti di tutte le organizzazioni coinvolte per individuare, attraverso una discussione strutturata per temi, le proposte condivise e le azioni da mettere collettivamente in atto, da realizzare entro settembre;
  • una fase di elaborazione collaborativa del documento con le proposte condivise;
  • un incontro per presentare pubblicamente il documento con le proposte condivise, da realizzare entro la fine del 2024 presso la sede di una delle organizzazioni aderenti;
  • una organizzazione di iniziative locali e via social per il coinvolgimento dei cittadini per la sottoscrizione a sostegno del documento.
Da dove partire per individuare le proposte comuni e condivise per rilanciare il SSN

Per facilitare tale percorso collaborativo l’Alleanza per la Riforma delle Cure Primarie in Italia ha analizzato contributi pubblicati da diverse organizzazioni ed ha preliminarmente sintetizzato nella tabella seguente, strutturata per temi, le proposte che sono apparse convergenti.

Natura del SSN Restituire al diritto alla salute il suo carattere di diritto fondamentale secondo l’art. 32 della Costituzione.

Garantire completamente controllo e gestione del SSN da parte del pubblico.

Ripristinare i Piani Sanitari Nazionali, previsti dalla Legge Nazionale 833, che tornino a indicare obiettivi macro insieme a mezzi e modalità per raggiungerli.

Mettere la salute all’interno di un sistema di welfare di comunità e al centro di tutte le decisioni politiche in una logica “One Health”.

Garantire l’esigibilità dei LEA, su tutto il territorio nazionale, riaggiornati dal DPCM 12 gennaio 2017.

Finanziamento Reperire le risorse economiche necessarie per superare il definanziamento del SSN attuato negli ultimi anni investendo sul personale, sulle tecnologie e sulla riorganizzazione dei principali comparti del SSN pubblico, con priorità per le Cure Primarie e la medicina territoriale.

Allineare il finanziamento pubblico per la sanità alla media dei Paesi dell’Unione Europea.

Rapporto pubblico-privato Ridefinire il rapporto pubblico-privato in sanità, salvaguardando la centralità della governance pubblica e prevedendo un apporto integrativo -e non sostitutivo- da parte del privato accreditato rispetto alla componente pubblica, mediante la programmazione basata sull’analisi rigorosa e congruente con i bisogni delle popolazioni.
Contributo del terzo settore e della società civile nella tutela della salute

 

Costruire percorsi di co-programmazione/co-progettazione con gli Enti del Terzo Settore nel rispetto della natura pubblica dei servizi per la salute, sulla base delle indicazioni della Corte Costituzionale (sentenza 131/2020), con l’impegno alla condivisione dei valori guida.

Dare evidenza al contributo che ogni soggetto sociale può offrire alla definizione di programmi di salute integrati e globali che intervengano sui diversi determinanti di salute, tra loro interconnessi secondo il principio della One Health e dei 17 obiettivi dell’Agenda ONU 2030.

Sanità integrativa Riordinare la legislazione della sanità integrativa con abolizione graduale delle agevolazioni fiscali per le prestazioni previste dai LEA anche al fine di recuperare risorse da destinare al SSN.
Autonomia differenziata Escludere la sanità dalla contrattazione fra Regioni e Governo in sede di negoziazione degli atti di intesa sulla autonomia differenziata (Costituzione art. 116, comma 3).
Organizzazione e programmazione Ridefinire le competenze tra Stato, Regioni ed Enti Locali.

Programmare i servizi sanitari in relazione ai bisogni di salute, rilevati epidemiologicamente e verificati con i professionisti e le comunità locali, superando la dicotomia tra assistenza sanitaria e sociale.

Aggiornare e fissare standard, indicatori e requisiti vincolanti per la programmazione.

Adottare un sistema unitario e univoco a livello nazionale di profilazione dei bisogni complessi della persona, in grado di ricomprendere il contesto di vita della stessa persona, delle risorse disponibili e del lavoro di rete.

Esternalizzazioni Vietare l’esternalizzazione delle attività sanitarie di assistenza e cura alle persone, con graduale reinternalizzazione delle attività esternalizzate.
Appropriatezza Introdurre misure precise per promuovere l’appropriatezza, basata sulle evidenze, e contrastare la medicina difensiva.

Collocare la specialistica ambulatoriale a livello distrettuale per favorire la continuità e linearità dei percorsi di cura attraverso una interazione strutturale tra specialisti e MMG del medesimo Distretto.

Professionisti della salute Sbloccare le assunzioni nel pubblico.

Adeguare i livelli stipendiali alla media europea.

Semplificare, razionalizzare, unificare e rispettare le tempistiche di rinnovo dei rapporti contrattuali di tutte le figure professionali, anche nella prospettiva di un contratto unico di dipendenza per tutto il personale del Servizio Sanitario Nazionale.

Introdurre la possibilità che i medici di medicina generale (MMG) e pediatri di libera scelta possano essere assunti come dirigenti del SSN attraverso il contratto unico della sanità.

Consentire ai medici specialisti in Medicina di Comunità e delle Cure Primarie di esercitare l’attività di MMG, in particolare all’interno delle equipe multiprofessionali territoriali delle Case della Comunità, come previsto dal DM 23 maggio 2022 n.77.

Libera professione intramuraria Applicare in modo rigoroso i criteri di gestione dell’attività libero professionale intramuraria in modo da evitare disuguaglianze e iniquità di accesso alle cure.
Prevenzione e promozione della salute Rilanciare la prevenzione e la promozione della salute nei territori e nei luoghi di lavoro in un’ottica di “One Health”.
Assistenza Primaria Definire un’unica cornice istituzionale-organizzativa vincolante delle Cure Primarie, uniforme in tutte le Regioni, articolata su tre livelli, Distretto, Casa della Comunità e “Microaree”, all’interno di una governance rigorosamente pubblico.

Basare la programmazione dei servizi territoriali per la salute sulla coincidenza territoriale tra Distretti Sanitari e Ambiti Territoriali Sociali, di dimensione di circa 100.000 abitanti, con una pianificazione sociale, sociosanitaria e sanitaria locale integrata e costantemente aggiornata.

Adottare, in relazione alle caratteristiche oro/geo/demografiche del territorio, soluzioni differenziate e capillari con tipologie di Casa della Comunità a complessità variabile per dimensioni, servizi, dotazioni, personale.

Strutturare tutte le attività della sanità territoriale, sotto la responsabilità del Distretto, non come decentramento dei “silos” professionali e di patologia ma a partire dalla individuazione dei bacini territoriali e dei relativi bisogni/risorse.

Prevedere che l’unità elementare minima nelle microaree sia costituita da MMG, infermiera/e di famiglia e segretaria/o.

Coinvolgere le comunità locali perché promuovano salute e benessere in tutti gli ambiti educativi, formativi e lavorativi, a partire dai livelli primari di istruzione.

Organizzare il lavoro delle Cure Primarie in equipe interdisciplinari con la presenza di tutte le figure professionali della salute (sanitarie e sociali) adeguatamente formate, in numero congruo, operanti e responsabilizzati su definiti segmenti di territorio.

Partecipazione comunitaria e dei Comuni Promuovere la co-progettazione e co-programmazione nelle Case della Comunità con il coinvolgimento degli operatori sanitari, sociali e dei soggetti del terzo settore.

Promuovere la governance “di comunità” nei Distretti.

Casa come primo luogo di cura Garantire la presa in cura delle persone, a partire dai loro luoghi di vita, superando un approccio prestazionale e garantendo coerenza e continuità attraverso le protezioni necessarie, dal domicilio alle diverse forme di residenzialità.

Garantire l’insieme di questo sistema di cure dalla Casa della Comunità dove si integrano le risorse sanitarie e sociali e tutte le potenzialità della collettività, in una logica di budget di salute.

Attivare equipe multiprofessionali della Casa della Comunità per attuare cure finalizzate a migliorare la qualità della vita quotidiana delle persone nel loro contesto, prevenendo il declino funzionale.

Attuare le UCA (Unità di Continuità Assistenziale) per la gestione domiciliare e residenziale dei casi ad elevata complessità clinica come equipe delle Case della Comunità, assegnando professionisti medici dirigenti di Cure Primarie.

Residenzialità Favorire la continuità del percorso di cura della persona, superando la dicotomia domicilio/residenza, considerando le diverse forme di residenzialità come luoghi della comunità nel disegno della domiciliarità, collegando le stesse alla Casa della Comunità.

Rivedere il quadro normativo e finanziario che definisce le caratteristiche organizzative e strutturali delle strutture residenziali per anziani e dei livelli di assistenza che vengono erogati.

Rivedere standard e indicatori di monitoraggio delle attività e di verifica degli accreditamenti.

Ospedali Sperimentare e diffondere modelli di gestione basati sui processi assistenziali e sulla presa in cura del malato, superando la logica a “silos” e diffondendo i modelli innovativi verso la medicina di popolazione e di comunità, tenendo anche conto delle prospettive che si stanno aprendo con la medicina di precisione.

Superare la dicotomia tra territorio e ospedale e diffondere modelli, strumenti e approcci favorenti l’integrazione tra servizi ospedalieri e servizi territoriali sociosanitari e sociali, con percorsi diagnostico assistenziali e di ammissione-dimissione protetta realmente condivisi.

Sviluppare le reti cliniche fra ospedali hub, presidi spoke e servizi distrettuali, per consentire la programmazione dell’assistenza per percorsi di continuità transmurali.

Politica del farmaco Promuovere l’uso dei farmaci equivalenti.

Definire una strategia per farmaci e vaccini innovativi che ne permetta l’accessibilità a costi ragionevoli per le finanze pubbliche.

Revisionare le modalità di funzionamento dell’Agenzia Italiana del Farmaco e dei meccanismi di controllo della spesa.

Potenziare con adeguati investimenti pubblici la ricerca indipendente.

Creare un’azienda pubblica per la produzione dei farmaci, vaccini e dispositivi medici, utilizzando le competenze dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Istituto Farmaceutico Militare, dei Centri di ricerca universitari e del Servizio Sanitario Nazionale.

Telemedicina Attuare la sanità digitale per migliorare la circolazione dei dati e delle informazioni, la comunicazione con e tra i professionisti, senza sostituire la relazione diretta laddove necessaria, oltre che per semplificare i percorsi di accesso e di cura.

Diffondere la cultura digitale e promuovere le competenze tecniche tra professionisti e cittadini.

Ricerca Destinare alla ricerca indipendente sui temi relativi alla salute un importo definito del fabbisogno sanitario nazionale, al fine di produrre evidenze scientifiche a supporto delle scelte e delle risorse necessarie per i servizi.
Università e formazione Qualificare il personale, in relazione al nuovo indirizzo richiesto per lo sviluppo delle Case della Comunità, con competenze collaborative, comunicative, progettuali, valutative e per il lavoro in equipe multiprofessionali, accanto a quelle tecnico-specialistiche.

Adeguare gli accessi ai diversi percorsi di laurea, specializzazione e qualificazione per le professioni mediche, sanitarie e sociali alla programmazione del SSN e del Welfare territoriale.

Istituzione di una scuola di specializzazione per la formazione in Medicina Generale a partire dal riordino della scuola di specializzazione in Medicina di Comunità e delle Cure Primarie, prevedendo la creazione di specifico Settore Scientifico Disciplinare (SSD) in Medicina Generale e Cure Primarie.

Costruire percorsi di formazione universitaria trasversale tra le diverse discipline sia sanitarie che sociali che economiche, ingegneristiche, psicologiche.