Progetto promosso da un gruppo di volontari, vicini ad alcune Fondazioni no profit, con il coinvolgimento di alcune istituzioni (Asl, Enti Locali, Università), dell'Associazionismo, di Imprese e cittadini:
- presentato nel convegno "Casa della salute come casa della comunità: prospettive per un nuovo welfare", tenutosi venerdì 22 giungo 2018 presso l’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con ANCI e FIASO;
- illustrato nel volume di prossima pubblicazione “Salute, partecipazione, democrazia: Manifesto per una autentica Casa della Salute”;
- che intende la “Casa della Salute” come il banco di prova di un rinnovato e coerente esercizio della politica che si pone in prima fila nel contrastare le marginalità e la povertà, nel garantire uguaglianza ed equità (a risorse trasparenti e definite), nel coniugare diritti e responsabilità/doveri e a garantirli.
Per informazioni: morinimara@icloud.com
Excerpt:
COMPATTA
In sintesi, per i promotori,
LA CASA DELLA SALUTE È IL LUOGO:
APPROFONDISCI- Di una nuova identità comunitaria;
- Dove prendono corpo i diritti dei cittadini, quelli riconosciuti e quelli spesso negati;
- Dove i cittadini esprimono attraverso la partecipazione e la corresponsabilità la consapevolezza dei doveri;
- Dove tutte le risorse del territorio, a partire da quelle Istituzionali, si “integrano” per costruire e sostenere disegni di salute condivisi;
- Dove le persone, a partire dalla più deboli,vengono accolte riconoscendo il valore delle differenze, i diritti e i doveri di ognuno,per condividere soluzioni articolando le diverse responsabilità;
LA CASA DELLA SALUTE NON È IL LUOGO:
- Spazio solo fisico dove si erogano prestazioni, ma un diverso e nuovo modo di essere della comunità e delle Istituzioni;
- Della erogazione dei soli servizi sanitari, perché la sanità è solo un tassello che contribuisce parzialmente al disegno di salute di comunità
- Al quale i cittadini possono delegare la “soluzione dei loro problemi” in una logica di consumo
- Degli specialismi e della tecnologia.
- Dell’esercizio del potere ma del servire e dell’aver cura delle persone, di tutte le persone; la “direzione” da intraprendere per la cura è quella in cui si sa conservare l’altro nella sua essenza, la si custodisce e la si coltiva. Senza sostituirsi ma contribuendo alla sua responsabilizzazione e alla valorizzazione delle proprie potenzialità.