Idee per la città dei 15 minuti
Il libro di Ezio Manzini
- pubblicato da Egea
- individua i pilastri su cui costruire un futuro a misura d’uomo, superando il modello della “città delle distanze” e offrendo un’alternativa credibile alla società “del tutto a/da casa”
- presenta e analizza esempi concreti di "città delle prossimità" (La ville du quart’heure, di Parigi, la Milano di WeMi e della riqualificazione delle periferie) ed in particolare le Superillas di Barcellona, microaree a traffico limitato, dotate di tutti i servizi di base, e le Superilles Sociali, team di circa 12 professionisti a tempo pieno che lavorano prendendosi cura dei 40-60 assistiti raggiungibili nell’arco di due o tre minuti a partire dalla base logistica, rendendo la presa in cura il più possibile personalizzata, flessibile.
Presentazione dell'autore al Convegno CittàSane a Bari - settembre 2023
Contributo di APRIRE (Quotidiano Sanità) sulla perdita del senso di comunità
Presentazione del libro
Nel grande ciclo di affreschi Allegoria ed effetti del Buono e del Cattivo Governo, che Ambrogio Lorenzetti dipinse a Siena nel 1338, nella parete del Buon Governo si vede quella che ai suoi tempi si pensava avrebbe dovuto essere una città ben governata: una città compatta, ricca di luoghi pubblici e privati in cui diversi gruppi di persone sono intenti in una varietà di attività produttive e di consumo; una città complessa che ribolle di vita, circondata da una campagna a sua volta ricca e diversificata. La città ben governata che Lorenzetti ci mostra ha dei caratteri che per molti versi la rendono simile a quella che oggi potremmo definire una «città delle prossimità»: una città a scala umana, densa e diversificata nelle funzioni, caratterizzata da spazi pubblici e da un mix di attività residenziali e produttive. Una città in cui il valore della prossimità è evidente sia nella sua dimensione funzionale sia in quella relazionale. Una città che è vivibile perché, come in quella di Lorenzetti, la prossimità che vi si trova è ampiamente diversificata, in quanto tutto ciò che si può volere – e si può volere fare – è vicino. Molte città nel mondo, tra cui Parigi, Barcellona, Milano, hanno preso degli impegni e stanno facendo dei passi in questa direzione. Così facendo ci mostrano delle anticipazioni concrete di ciò che questa città delle prossimità potrebbe essere: una città in cui innovazione sociale, beni comuni, comunità locali, cura e lavoro di cura diventano parole chiave di una progettualità che, grazie a infrastrutture coerenti (ivi comprese le piattaforme digitali il cui ruolo è oggi imprescindibile), accorcia le distanze, intrecciando costruzione e rigenerazione.