Termine del Glossario per l’Assistenza Primaria proposto dal gruppo di lavoro “Primary Health Care” della Consulta Specializzandi SItI
- Definizioni
- Assetto organizzativo della rete per la Salute mentale
- Assetto organizzativo della rete per le Dipendenze patologiche
- Riferimenti bibliografici e normativi
- Spazio discussione
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Definizioni
Con l’espressione salute mentale si fa riferimento ad uno stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni.
Possiamo invece descrivere il concetto di dipendenza patologica o di sindrome della dipendenza come “quella condizione psichica e talvolta anche fisica, derivante dall’interazione tra un organismo vivente e una sostanza tossica, e caratterizzata da risposte comportamentali e da altre reazioni, che comprendono sempre un bisogno compulsivo di assumere la sostanza in modo continuativo o periodico, allo scopo di provare i suoi effetti psichici e talvolta di evitare il malessere della sua privazione”.
Il Sistema Sanitario Nazionale promuove lo sviluppo di interventi integrati finalizzati a garantire la continuità del percorso assistenziale, anche intersettoriale, nell’ambito di attività legate alla tutela della salute mentale e alla cura e alla prevenzione delle dipendenze patologiche. Il Distretto si occupa di garantire e gestire tali servizi, raccordandosi con i Dipartimenti territoriali ed ospedalieri.
Assetto organizzativo della rete per la Salute mentale
Per ciò che concerne la tutela della salute mentale, è opportuno sottolineare l’importanza dell’ampia rete dei servizi territoriali che è stata costruita nel nostro Paese, che si segnala, a livello internazionale, come modello da perseguire nello sviluppo di interventi di comunità.
L’assetto organizzativo dipartimentale dei servizi, ormai consolidato, è così strutturato:
Dipartimento di salute mentale
Il Dipartimento di salute mentale (DSM) è l’insieme delle strutture e dei servizi che hanno il compito di farsi carico della domanda legata alla cura, all’assistenza e alla tutela della salute mentale nell’ambito del territorio definito dall’Azienda Sanitaria Locale (ASL).
Il DSM è dotato dei seguenti servizi:
- servizi per l’assistenza diurna: i Centri di Salute Mentale (CSM)
- servizi semiresidenziali: i Centri Diurni (CD)
- servizi residenziali: strutture residenziali (SR) distinte in residenze terapeutico-riabilitative e socio-riabilitative
Centro di Salute Mentale
Il Centro di Salute Mentale (CSM) è il centro di primo riferimento per i cittadini con disagio psichico. Coordina nell’ambito territoriale tutti gli interventi di prevenzione, cura, riabilitazione dei cittadini che presentano patologie psichiatriche.
Al Centro fa capo un’équipe multiprofessionale costituita almeno da uno psichiatra, uno psicologo, un assistente sociale e un infermiere professionale.
Centro Diurno
Il Centro Diurno (CD) è una struttura semiresidenziale con funzioni terapeutico-riabilitative, collocata nel contesto territoriale.
E’ aperto almeno 8 ore al giorno per 6 giorni a settimana.
E’ dotato di una propria équipe, eventualmente integrata da operatori di cooperative sociali e organizzazioni di volontariato.
Strutture Residenziali
Si definisce struttura residenziale (SR) una struttura extra-ospedaliera in cui si svolge una parte del programma terapeutico-riabilitativo e socio-riabilitativo per i cittadini con disagio psichiatrico inviati dal CSM con programma personalizzato e periodicamente verificato. Queste strutture hanno lo scopo di offrire una rete di rapporti e di opportunità emancipative, all’interno di specifiche attività riabilitative. La SR, pertanto, non va intesa come soluzione abitativa.
Le strutture residenziali sono differenziate in base all’intensità di assistenza sanitaria (24 ore, 12 ore, fasce orarie) e non hanno solitamente più di 20 posti. Sono collocate in località urbanizzate e facilmente accessibili per prevenire ogni forma di isolamento delle persone che vi sono ospitate e per favorire lo scambio sociale.
Le SR possono essere realizzate e gestite dal DSM o dal privato sociale e imprenditoriale. In tal caso i rapporti con il DSM sono regolati da appositi accordi ove siano definiti i tetti di attività e le modalità di controllo degli ingressi e delle dimissioni.
Assetto organizzativo della rete per le Dipendenze patologiche
Per ciò che concerne le dipendenze patologiche, in linea con l’accordo Stato-Regioni per la “Riorganizzazione del sistema di assistenza ai tossicodipendenti” (Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 61/1999) e con la revisione del D.M. n. 440/1990 le ASL istituiscono il Dipartimento funzionale delle dipendenze patologiche. Tale dipartimento gestisce le attività dei SERT (o SERD) ed è costituito da U.O. che perseguono comuni finalità e che sono tra di loro interconnesse ed ha come obiettivo generale quello di sviluppare una serie di azioni concertate e coordinate nell’area ad elevata integrazione sanitaria delle dipendenze patologiche. Al Dipartimento compete la programmazione, il coordinamento, la realizzazione e la valutazione del Progetto dipendenze patologiche anche per quello che concerne le risorse assegnate. Le funzioni del Dipartimento sono le attività di programmazione e coordinamento e non l’erogazione di prestazioni preventive, assistenziali e riabilitative, che sono invece erogate dai SERT. Il dipartimento Collabora con i reparti ospedalieri e i medici di base per eventuali trattamenti di competenza, favorisce l’ingresso degli assistiti in comunità terapeutiche, con le quali mantiene i contatti anche in vista dell’importante fase di reinserimento sociale e lavorativo degli stessi. Inoltre Il Decreto-Legge n. 158 del 13 Settembre 2012 (Decreto Balduzzi) ed in particolare l’art. 5 in esso contenuto (Aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza con particolare riferimento alle persone affette da malattie croniche, da malattie rare, nonché da ludopatia) ha inserito le ludopatie tra le malattie croniche oggetto dei LEA (livelli essenziali di assistenza, intesi come prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione) e quindi curabili presso le ASP.
Riferimenti bibliografici e normativi
- Piano sanitario nazionale 2006-2008
- http://www.salute.gov.it/
- Guzzanti E. “L’assistenza primaria in Italia- Dalle condotte mediche al lavoro di squadra”. 2009. Ed. Iniziative sanitarie
- DPCM 14 febbraio 2001
- DL n. 158 13 Settembre 2012